Glicemia alta? Attenzione: questo è solo il primo campanello d’allarme che può portare al diabete, ma non è l’unico! Infatti…
Attenzione: non sottovalutare il pericolo del diabete, anche se oggi non hai sintomi e stai bene.
La glicemia alta può innescare un pericoloso effetto a catena, che manda in corto circuito la sensibilità delle cellule all’insulina, che a sua volta manda fuori controllo il livello di zucchero nel sangue.
DAI LABORATORI DI VANDA, GLI ESPERTI IN INTEGRAZIONE ALIMENTARE E MEDICINA INTEGRATA DA OLTRE 50 ANNI
È capitato proprio a te: gli ultimi esami del sangue sono stati una doccia fredda, e hai scoperto di avere la glicemia alta
Erano i soliti esami del sangue di routine, per controllare che tutto andasse bene e che i parametri fossero nella norma.
Purtroppo, è emerso che non va tutto bene.
Quell’asterisco nel referto vicino al valore della glicemia non ti lascia troppo tranquillo.
Adesso, cominci a temere un futuro col diabete.
Lasciatelo dire forte e chiaro: fai bene ad avere qualche timore.
Non bisogna mai prendere sotto gamba un valore sballato della glicemia negli esami del sangue.
Secondo la Società Italiana di Diabetologia, infatti, oltre 4,5 milioni di italiani soffrono di prediabete, una condizione di rischio per lo sviluppo di diabete di tipo 2 (la forma di diabete di gran lunga più diffusa).
Senza dimenticare, ovviamente, i 4 milioni di italiani che a oggi soffrono già di diabete.
4 milioni di persone che hanno dovuto modificare per sempre il loro stile di vita (ad esempio, eliminando completamente il consumo di zucchero), per tenere sotto controllo il diabete e ritardare il più possibile le più frequenti conseguenze negative della malattia, come:
- malattie cardiovascolari (infarto, ictus, arteriosclerosi, ecc.);
- neuropatia periferica, che si manifesta a livello dei piedi e delle gambe con formicolii, dolori, riduzione della sensibilità:
- piede diabetico, che può condurre all’amputazione delle dita, del piede o della gamba;
- complicanze renali, che possono condurre a insufficienza renale e obbligare alla dialisi o al trapianto renale;
- perdita progressiva della vista.Queste sono conseguenze terrificanti per la propria salute, che fanno colare a picco la qualità di vita di chi soffre di diabete, fino a comprometterla del tutto.Non è un caso, infatti, che il diabete oggi rappresenta la causa principale o la concausa di 80.000 morti ogni anno, solo in Italia.
Ma adesso basta parlare di statistiche.Parliamo di te.Questa diagnosi ti ha sorpreso, perché tutto sommato ti senti bene, e non hai alcun sintomo che possa far presagire un diabete in arrivo.Il dottore, però, ti ha avvisato che questa glicemia alta può essere la quiete prima della tempesta.La mancanza di sintomi è l’aspetto più pericoloso del prediabete, proprio perché solo gli esami del sangue possono rivelare questa condizione.Quando si presentano i primi sintomi del diabete come stanchezza, aumento della sete e della diuresi, spesso è già troppo tardi per correre ai ripari e fermare sul nascere la malattia. Ecco perché devi “ascoltare” subito, oggi stesso, ciò che ti stanno “gridando” gli esami del sangue…
La glicemia alta è il primo campanello d’allarme verso il diabete: il metabolismo del glucosio è già alterato
Che cos’è il metabolismo del glucosio?Non ti spaventare: te lo spiego con parole semplici, senza usare termini scientifici che capiscono solo biologi, medici e nutrizionisti.(Non saltare questo pezzo: comprendere il metabolismo del glucosio ti serve a capire perché la glicemia alta è un problema più grave di quanto credi!)Cominciamo.Dopo aver mangiato alimenti contenenti zuccheri e carboidrati (non penso occorra dirti quali sono!), il pancreas inizia a produrre insulina.Cos’è l’insulina? Un ormone che facilita il passaggio del glucosio dal sangue alle cellule, dove viene convertito in energia per il nostro organismo.L’insulina, quindi, è l’elemento chiave che permette all’organismo di tenere sotto controllo la glicemia (ossia il livello di zucchero nel sangue).In presenza di una dieta equilibrata (povera di cibo spazzatura), di una vita attiva che permette al nostro corpo di bruciare energia e in normali condizioni di salute, non ci sono problemi: l’insulina riesce a fare bene il suo lavoro e a tenere lontano lo spauracchio del diabete.Ma cosa accade al nostro organismo in presenza di:
- dieta squilibrata e ricca di zuccheri e carboidrati;
- sovrappeso e obesità;
- forte stress cronico;
- vita sedentaria;
- storia familiare di diabete;
- elevati livelli di trigliceridi;
- ipertensione……Ossia i principali fattori di rischio del diabete di tipo 2?
Si avvia un pericoloso circolo vizioso in 3 fasi. Se questo non viene fermato, può portare al diabete
Fase 1: consumo eccessivo di zucchero → Iperglicemia
Con un consumo sempre eccessivo di zucchero e carboidrati l’organismo fatica ad assimilare il glucosio, che rimane nel sangue e alza la glicemia.Prende il nome di iperglicemia, ed è il campanello d’allarme che “hanno suonato” i tuoi esami del sangue.
Fase 2: l’organismo si adatta e aumenta la produzione di insulina → Iperinsulinemia
Il corpo avvia le contromisure per adattarsi all’elevato livello di zucchero nel sangue, tenendo sempre alta la produzione di insulina per provare a bilanciare il glucosio.Questa condizione prende il nome di iperinsulinemia: secondo campanello d’allarme.
Fase 3: insensibilità all’azione dell’insulina → Insulino resistenza
Più a lungo il livello di insulina resta elevato, meno l’insulina è efficace nel regolare il glucosio nel sangue.Questo meccanismo si chiama insulino-resistenza, ed è l’anticamera del diabete.Cosa accade, infatti, quando le cellule diventano insensibili all’azione dell’insulina (insulino resistenza, appunto)?
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L’organismo non riesce più a metabolizzare il glucosio in maniera ottimale ed efficace.
↓
Di conseguenza, si alza la glicemia (iperglicemia).
↓
Come risponde il corpo all’aumento di zucchero nel sangue? Alzando nuovamente il livello di insulina, alimentando così l’iperinsulinemia.
↓
E se continua ad aumentare l’insulina, che accade? A cascata, peggiora l’insulino resistenza.
E così via, in un loop infinito.
Eccolo qui: questo è il circolo vizioso del diabete.
Un pericolo concreto per la propria salute, che deve essere assolutamente fermato finché si è in tempo, e fintanto che la glicemia alta è l’unico segnale d’allarme.
E quindi, adesso torniamo a parlare di te.
Perché ormai hai capito cosa potrebbe significare quell’asterisco nel referto degli esami del sangue.
E se quella glicemia alta avesse innescato per la prima volta questo circolo vizioso?
Certo, oggi non hai alcun sintomo, e non percepisci alcun cambiamento nel tuo organismo.
Ma ignorare l’iperglicemia non è la soluzione, perché poi questo circolo vizioso ricomincia una, cinque, cento altre volte.
E allora sì, che cambia qualcosa nel tuo organismo.
Per tua fortuna, però, oggi c’è un’ottima notizia per te.
Hai l’opportunità di interrompere sul nascere il circolo vizioso del diabete.
Questa, infatti, è proprio la missione di…
Insu Lean, il 1° e unico integratore che agisce in simultanea sui 3 fattori del circolo vizioso del diabete
Il circolo vizioso del diabete è il nemico da affrontare per prevenire il diabete, ormai ti è chiaro.
Ecco perché Insu Lean, grazie alla sua esclusiva formulazione 100% naturale:
Combatte l’insulino resistenza, ripristinando la corretta sensibilità delle cellule all’insulina.
↓
In questo modo, l’organismo non deve più tenere alta la produzione di insulina (stop all’iperinsulinemia).
↓
Ora che l’insulina riesce a svolgere di nuovo la sua funzione, il metabolismo del glucosio è ripristinato e, di conseguenza, si abbassa la glicemia (addio iperglicemia!).
Tutto questo grazie all’azione farmacologica di berberina, silimarina e quercetina, tre sostanze di origine naturale che aiutano l’organismo a superare i picchi glicemici e normalizzare la sensibilità delle cellule all’insulina.
Insu Lean è quindi il migliore alleato per frenare i segnali del diabete e prevenire la comparsa della malattia, perché:
- a differenza degli altri integratori in commercio (che intervengono solo sulla glicemia alta), Insu Lean è l’unico integratore alimentare che interrompe le 3 fasi del circolo vizioso del diabete;
- a garanzia della tua sicurezza, Insu Lean è formulato e testato in Italia da Vanda, industria farmaceutica pioniera in Europa della medicina integrata da oltre 50 anni.
- Insu Lean è privo di controindicazioni, non ha effetti collaterali significativi e può essere integrato in qualunque terapia medica.Ma soprattutto, Insu Lean dovrebbe essere la prima scelta nella prevenzione del diabete perché…
Sulla base della letteratura scientifica internazionale attualmente disponibile, Insu Lean funziona davvero!
Come puoi vedere, Insu Lean è un integratore alimentare con una formulazione basata su solide basi scientifiche.Proprio per questo motivo, questo è il tuo invito per…
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E come ti è stato promesso prima, non rischi assolutamente nulla mettendo alla prova Insu Lean.
Perché non importa che Insu Lean sia efficace in base alla letteratura scientifica più recente o che abbia funzionato sui clienti che hanno già integrato Insu Lean nella propria vita.
L’unica cosa che conta è che Insu Lean funzioni per te!
Arrivati a questo punto, di fronte alle informazioni che ho presentato in questa pagina, chiunque si trova davanti a un bivio.
STRADA 1: “Chissenefrega”
Si sceglie di ignorare quell’asterisco vicino alla glicemia negli esami del sangue, continuando a fare la solita vita.
Il tutto sperando che la sorte sia amica e il diabete non venga a bussare alla propria porta (sarebbe un ospite a dir poco indesiderato!).
STRADA 2: Saltare lontano dal diabete con Insu Lean
È la strada saggia, di chi guarda verso il futuro.
È la strada di chi riconosce l’importanza della prevenzione e del giocare d’anticipo.
È la strada di chi ha a cuore la propria salute e vuole fare il massimo per mettersi nelle condizioni di vivere una vita lunga e in salute.
Qual è la tua strada?
Lo capirai subito, se deciderai di…
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Un caro saluto,
Dott.ssa Roberta Russo
CEO di Vanda | Insu Lean – Salta lontano dal diabete
Domande Frequenti su Insu Lean
Insu Lean è giusto per me?
Insu Lean è un integratore alimentare adatto per chiunque desideri seguire un trattamento d’integrazione preventivo alla comparsa del diabete, soprattutto in presenza di fattori di rischio della malattia (vita sedentaria, obesità ecc.).
Insu Lean è sicuro?
Assolutamente sì! Insu Lean è stato formulato e prodotto in Italia da Vanda, industria farmaceutica leader in Europa per la medicina integrata da oltre 50 anni, seguendo i massimi standard di sicurezza del settore.
Quali sono gli ingredienti di Insu Lean?
Cardo mariano (Silybum marianum (L.) Gaertn.) frutti e.s. al 15% in Silimarina, lecitina di soia; Berberis aristata DC. corteccia dai rami e.s. all’ 85% in Berberina HCl; Agente di carica: cellulosa microcristallina, gel di cellulosa; Costituenti della capsula: idrossipropilmetilcellulosa, Addensante: gomma di gellano; Quercetina; Agenti antiagglomeranti: sali di magnesio degli acidi grassi.
Quanto tempo ci vuole prima di poter valutare i risultati dalle analisi?
Dopo una terapia di almeno 45 giorni si possono osservare dei risultati, ma quelli più affidabili si ottengono dopo due mesi di terapia a pieno dosaggio.
Come deve essere utilizzato Insu Lean?
Consigliamo l’assunzione di 4 capsule al giorno (dose massima consigliata).
Insu Lean va assunto prima o dopo i pasti?
Prendere Insu Lean prima o dopo i pasti non fa molta differenza, dipende dalla preferenza personale.
Quali sono gli effetti collaterali di Insu Lean?
Non ci sono effetti collaterali significativi. Gli unici riportati per la silimarina e la berberina sono legati al sistema gastrointestinale, come stipsi o diarrea. Questi effetti sono estremamente rari, e si verificano solo a dosaggi più elevati di quelli raccomandati (4 capsule al giorno).
Avvertenze:
Gli integratori alimentari non vanno intesi come sostituti di una dieta varia ed equilibrata e di uno stile di vita sano. Non superare la dose giornaliera consigliata. Tenere fuori dalla portata dei bambini di età inferiore a 3 anni.
Modalità di conservazione:
Conservare in luogo fresco e asciutto, lontano da fonti di calore e al riparo dalla luce. Il termine minimo di conservazione si riferisce al prodotto correttamente conservato, in confezione integra.